I pilastri del marketing digitale

Secondo McKinsey, una delle più famose ed importanti società di consulenza al mondo, la parola chiave del marketing in questi anni e nei prossimi sarà “digitale”

Una volta la pubblicità più efficace si faceva in televisione e per anni è stato un binomio indissolubile. Adesso i marketer si trovano di fronte a moltissimi canali televisivi, tv online, la trasformazione del pc in uno strumento di vendita e i social media. Tutto questo rende più difficile catturare l’attenzione del consumatore e non solo. La moltiplicazione delle piattaforme ha anche fatto aumentare la spesa per il marketing aziendale.
Quantificare i risultati delle attività di marketing non è facile, soprattutto calcolando le numerose risorse di cui hanno bisogno. Il marketing digitale rimane comunque una leva importante per il successo a cui tutti i CEO non intendono rinunciare.

Le 5 “S” del marketing digitale

Ecco, secondo McKinsey, gli imperativi del marketing digitale (science, substance, story, speed e simplicity).

1. Scienza
Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha reso sempre più precisi i report sui consumi e sul ritorno degli investimenti così da potere individuare il punti chiave su cui investire. La tecnologia è fondamentale anche per gli strumenti che vengono utilizzati per monitorare i comportamenti degli acquirenti (come ad esempio i sensori dentro i prodotti), che permettono di fare offerte personalizzate. Tra le caratteristiche del marketing manager del futuro ci stanno sicuramente delle competenze IT.

2. Sostanza
Il marketing è sempre più sostanziale nel business. Ha la capacità di migliorare l’’esperienza dei clienti, la qualità dei servizi offerti, spingere lo sviluppo di nuovi prodotti e l’’esplorazione di nuove aree di mercato.
I responsabili marketing sono utilizzati per cambiare strategie all’’interno delle aziende, grazie a strumenti digitali sempre più sofisticati.
Ad esempio, la diffusione nell’’industria automobilistica di sensori altamente tecnologici, che permettono di prevenire le collisioni e sono integrati nei sistemi di sicurezza di serie, ha fatto sì che molte case produttrici di lusso incentrino le loro campagne di marketing proprio su questi sofisticati sistemi di sicurezza. Cambiano le esigenze e cambiano anche le strategie.

3. Storia
La storia del brand rimane di fondamentale importanza e con l’’aumentare delle interazioni (vedi social) aumenta anche la creatività richiesta.
Per il lancio del nuovo profumo Chanel n. 5 sono stati ideati, oltre al cortometraggio interpretato da Gisele Bündchen, una serie di video Youtube con interviste e backstage. La storia si arricchisce così di nuovi elementi e amplifica la sua pervasività, cosa che non si sarebbe potuta ottenere con la stampa o la televisione.
Gran parte del budget viene utilizzato per i progetti sui social media, che permettono ai consumatori di interagire con la storia e di modificarla.

4. Velocità (Speed)
Nell’’economia digitale, il marketing non è più un processo a compartimenti separati ma è un flusso continuo, i marketer per stare dietro questo flusso devono anticipare i ritmi, visto anche la loro funzione di collante tra molte funzioni aziendali.
È importante che ci sia una sinergia tra il marketing e gli sviluppatori dei prodotti, in modo tale che i primi diano indicazioni sulle esigenze del cliente. Il time-to-market sarà velocizzato grazie a questo flusso continuo di informazioni e grazie alla collaborazione tra aziende, settori, funzioni di business.

5. Semplicità
Eliminare i passaggi superflui e gerarchie inutili è il primo passo per eliminare la complessità dalle aziende, che è la nemica principale della velocità.

Un altro obiettivo importante è la semplificazione dei rapporti con le agenzie di comunicazione e pubblicità. Si consiglia di affidarsi a quelle specializzate nei nuovi media, abbandonando così i media tradizionali.

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