Durezza dell’acqua consigliata: cosa c’è da sapere

La tematica della durezza dell’acqua e le strategie per l’impiego di un sistema di mitigazione rappresentano questioni di crescente interesse. L’acqua che fluisce attraverso i nostri sistemi di distribuzione domestica può manifestare vari livelli di durezza, influenzando non soltanto la percezione organolettica ma anche l’operatività degli apparecchi domestici e la genesi di depositi calcarei. Di conseguenza, un numero crescente di individui sta valutando l’adozione di un sistema di addolcimento per minimizzare la durezza idrica.

durezza acqua consigliata

 

Durezza dell’acqua: come calcolarla e cosa c’è da sapere

In questo elaborato, ci proponiamo di trasmettere conoscenze essenziali sulla durezza idrica, fornendo altresì suggerimenti pratici per l’installazione e l’utilizzo ottimale di un sistema di addolcimento.

La durezza idrica si configura come un indicatore della concentrazione di sali di calcio e magnesio disciolti nell’acqua, i quali tendono a depositarsi sulle superfici degli apparecchi domestici, generando un’indesiderata patina calcarea. Tale parametro viene quantificato in gradi francesi (°F) o milligrammi per litro (mg/L).

Per la sua determinazione, si possono adottare diverse metodologie, inclusi test chimici o analisi di laboratorio. È inoltre possibile consultare le informazioni fornite dall’ente idrico locale o avvalersi di tabelle di riferimento per appurare i livelli di durezza idrica specifici della propria area.

Livello di durezza idrica ideale

Per quanto concerne gli apparecchi domestici, il livello di durezza idrica ideale varia in funzione del tipo di dispositivo. Generalmente, per prevenire la formazione di depositi calcarei e prolungare la durata degli apparecchi, si raccomanda un valore inferiore a 8-10 gradi francesi (°F) o 80-100 mg/L di carbonato di calcio.

Nel caso delle lavastoviglie, tuttavia, si suggerisce un valore ancora più ridotto, nell’ordine di 5-6 gradi francesi (°F) o 50-60 mg/L di carbonato di calcio, data la loro maggiore sensibilità alla formazione di calcare.

Un sistema di addolcimento dell’acqua opera mediante un serbatoio di resine a scambio ionico, che intrappola i sali di calcio e magnesio, sostituendoli con ioni di sodio o potassio.

L’installazione di un sistema di addolcimento si rivela opportuna qualora i livelli di durezza idrica superino i valori raccomandati per gli apparecchi domestici. Se l’acqua della propria zona presenta una durezza superiore a 8-10 gradi francesi (°F) o 80-100 mg/L di carbonato di calcio, potrebbe essere vantaggioso installare un sistema di addolcimento per salvaguardare gli apparecchi domestici e limitare la formazione di depositi calcarei.

La regolazione del sistema di addolcimento varia a seconda del modello specifico e prevede generalmente l’utilizzo di un pannello di controllo per indicare i momenti di rigenerazione delle resine a scambio ionico. Questo processo di rigenerazione comporta il lavaggio delle resine con una soluzione salina o di potassio per ripristinarne l’efficacia.

Sistema di addolcimento dell’acqua: chiedi all’esperto

È fondamentale attenersi alle indicazioni del fabbricante per una corretta regolazione del sistema. Di norma, il livello di durezza idrica desiderato viene impostato durante l’installazione del sistema di addolcimento, fungendo da parametro di riferimento per il suo funzionamento ottimale. La durezza idrica ideale varia in base all’utilizzo previsto. Tuttavia, secondo le normative italiane, l’acqua destinata al consumo umano dovrebbe presentare una durezza compresa tra 15°F e 50°F, valore considerato ottimale per assicurare il corretto funzionamento degli apparecchi domestici e prevenire la formazione di depositi calcarei.

Un’eccessiva dolcezza dell’acqua può comportare alcuni svantaggi. Nonostante l’erronea convinzione che l’acqua addolcita sia sconsigliata per il consumo, è importante evidenziare l’assenza di controindicazioni specifiche. L’acqua addolcita mantiene infatti i sali minerali essenziali per l’organismo, pur essendo cruciale mantenere un equilibrio tra la durezza idrica e l’apporto di sali minerali. La quantità di calcare nell’acqua può variare a seconda della zona geografica. In Italia, il valore di riferimento per il calcare nell’acqua è stabilito tra 15-50°F, equivalente a 150-500 mg/L di carbonato di calcio o 60-200 mg/L di calcio. Questo livello raccomandato contribuisce a prevenire la formazione di depositi calcarei sugli apparecchi domestici e a mantenere un adeguato equilibrio dei sali minerali nell’acqua.

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